Angelo Frammartino accoltellato a GerusalemmeGerusalemme, 11 agosto 2006
Si chiamava Angelo Frammartino e aveva 24 anni. E’ stato ucciso a coltellate ieri sera nella città vecchia di Gerusalemme. Ancora da accertare il movente del delitto, che la polizia israeliana attribuisce a motivazioni politiche.
Il giovane italiano era nella città santa come volontario impegnato in un progetto collegato all'Arci e in corso da diversi anni nella località di Burg al Laqlaq.
Frammartino stava camminando nei pressi della Porta di Erode, che si affaccia sul centro commerciale della parte araba di Gerusalemme, insieme a due amiche: un giovane palestinese gli si sarebbe avvicinato e dopo
avergli detto qualcosa lo avrebbe colpito con due o tre coltellate alla schiena, dandosi alla fuga.
Era arrivato a Gerusalemme il primo agosto e doveva tornare sabato prossimo a Monterotondo dove abitava con i genitori. Da più di un anno aveva preparato questa sua esperienza di cooperazione in Israele ed era stato scelto, insieme con un altro ragazzo sempre di Monterotondo, tra un gruppo di giovani della cittadina a nord di Roma al progetto Sviluppo della Cgil. Era studente universitario e frequentava la facolta' di Giurisprudenza a Roma.
Il messaggio di Napolitano
"In questo momento di grande sofferenza per una perdita tanto crudele, esprimo a nome mio personale e di tutto il popolo italiano sentimenti di profondo cordoglio e solidarietà". È quanto scritto dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un messaggio indirizzato al segretario generale della Cgil, al presidente dell'Arci e al sindaco di Monterotondo. L'omicidio di Angelo frammartino, conclude Napolitano, "si iscrive nel clima di violenza che sconvolge l'intera ragione. Ad esso occorre porre fine al più presto, attraverso un accresciuto impegno della comunità internazionale".
http://www.rainews24.it/Notizia.asp?NewsID=63481 ANSA.
I COMPAGNI LASCIANO GERUSALEMME, INDAGINI A TUTTO CAMPO''Un gesto folle, incomprensibile'': non riesce a capacitarsi di come il dramma sia potuto accadere Sergio Bassoli, il responsabile del gruppo di giovani volontari italiani di Cgil/Arci del quale faceva parte Angelo Frammartino, il ragazzo di Monterotondo assassinato ieri sera sotto le mura della citta' vecchia di Gerusalemme da un giovane palestinese.
Oggi Bassoli ha accompagnato all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, da dove hanno poi fatto ritorno in Italia, gli altri undici volontari arrivati con Angelo a Gerusalemme il primo agosto per un campo estivo a stretto contatto con i palestinesi della citta' vecchia. ''Abbiamo voluto farli partire subito: erano kappao', tesi, stanchi, dopo una notte senza sonno, e la paura, dopo quello che e' successo'' racconta.
La polizia israeliana da ieri notte indaga a tutto campo per catturare il killer di Angelo, ancora in liberta'. Stando alla ricostruzione delle quattro ragazze che erano con lui quando e' stato colpito da dietro con una coltellata al collo - ha riferito Bassoli - l'aggressore era molto giovane e poteva avere fra i 16 e i 18 anni.
Michela, la giovane volontaria che in quel momento era piu' vicina a Angelo, e' stata lungamente interrogata questa mattina al commissariato di Gerusalemme. Gli inquirenti hanno cercato cosi' di tracciare un identikit dell'assassino. Ma non e' stato possibile.
L'aggressore e' fuggito troppo in fretta, Michela l'ha solo intravisto, il ricordo era troppo sfumato.
Nessuno riesce a immaginare un movente razionale per l'assassinio di Angelo. Dal loro arrivo in citta', i 12 volontari italiani vivevano senza alcun problema in mezzo alla popolazione palestinese della citta' vecchia. Dormivano nel centro giovanile Burj Al Laq Laq (La torre del fenicottero), l'ong palestinese con la quale lavoravano.
''Nel quartiere i bambini li conoscevano per nome, li chiamavano'' ricorda Bassoli, sottolineando che non c'era mai stato nessun incidente.
Di giorno - racconta il responsabile - i giovani italiani organizzavano attivita' per bambini e ragazzi fra i 6 e i 14 anni. La sera si muovevano con precauzione, sempre in gruppo. La citta' vecchia, soprattutto nella parte araba, puo' riservare brutte sorprese di sera. Anche ieri quando e' stato accoltellato a morte Angelo non era solo, ma con quattro compagne, e passeggiava in un luogo frequentato sotto le antiche mura della citta' santa, nei pressi della porta di Damasco.
I SOCCORSI IN RITARDO - Secondo Bassoli, i soccorsi sono arrivati con ritardo, ''almeno dopo 20 minuti''. Angelo intanto perdeva molto sangue dalla ferita riportata al collo (una sola e non tre, come era stato detto ieri notte). Una volta arrivata sul luogo dell'agguato l'equipe della Mda, l'equivalente israeliano della Croce Rossa, non aveva potuto far nulla per salvarlo. La salma del giovane volontario potrebbe essere rimpatriata lunedi', dopo che sara' stata effettuata l'autopsia.
LA POLIZIA SEGUE UNA PISTA POLITICA - La polizia israeliana continua a privilegiare la pista politica, e - come ha ribadito oggi il portavoce Shmulik Ben Rubi - ritiene molto probabile che si sia trattato di un atto di ''terrorismo''.
In passato ci sono state diverse aggressioni analoghe da parte di giovani palestinesi, che hanno colpito passanti nell'area della citta' vecchia. L'ultima aggressione e' avvenuta tre settimane fa, ai danni di uno studente di una Yeshiva, una scuola rabbinica. A ferire il giovane era stato un palestinese che, dopo l'arresto, aveva affermato di avere voluto denunciare cosi' l'offensiva israeliana in Libano. Nel complesso, finora a cadere vittima di agguati sono stati soprattutto ebrei, israeliani o stranieri.
Le indagini non escludono pero' nessuna ipotesi, come ha osservato il portavoce della polizia. Cinque giovani palestinesi sospettati di essere coinvolti nell'aggressione sono stati fermati nella notte. Tutti sono poi stati rilasciati.
Nel dare la notizia dell'assassinio di Angelo Frammartino, oggi il quotidiano palestinese Al-Hayatal-Jadida ha scritto che il giovane ''faceva parte di un gruppo di volontari italiani che hanno dimostrato solidarieta' con il popolo palestinese''.
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Un paese in lutto
«Era un ragazzo solare impegnato nel sociale»«UN ragazzo solare, di pace, impegnato nel sociale, studioso». Così a Monterotondo, il suo paese di origine, viene descritto, da chi lo conosceva, Angelo Framartino, il giovane studente universitario di giurisprudenza volontario ucciso a Gerusalemme che sarebbe dovuto tornare a casa sabato prossimo. Nella cittadina alle porte di Roma, la notizia della morte di quel «ragazzo di pace», come viene descritto, si è sparsa in serata, tramite la televisione. Angelo apparteneva ad una famiglia conosciuta. La mamma è insegnante elementare, il padre è professore di ragioneria all'istituto tecnico del paese e commercialista. È stato anche consigliere comunale e forse, proprio da lui, il figlio ha ereditato la passione per l'impegno sociale e politico militando nei Giovani comunisti. La famiglia Frammartino vive da 13 anni in uno edificio in via Nilo 2. La sorella, poco più grande di Angelo, è uscita di casa dopo avere appreso la notizia della morte del fratello. «E ora chi glielo dice ai miei genitori» ha urlato al telefono.
venerdì 11 agosto 2006
http://www.iltempo.it/approfondimenti/index.aspx?id=1012870PRODI: MORTE FRAMMARTINO UN ATTO DETERMINATO ED EFFERATO(AGI) - Castiglione della Pescaia, 11 ago. - "La morte di Angelo Frammartino e' stato un atto determinato ed efferato.
Non posso, al momento, rispondere se si sia trattato di un atto di terrorismo. Domani avro' un contatto con coloro che stavano in sua compagnia e che sono rientrati stasera intorno alle 19,30, dopo di che cerchero' di mettermi in contatto con la famiglia. Al momento, so solo quello che si e' saputo pubblicamente". Romano Prodi, con la tristezza dipinta negli occhi, ha commentato all'esterno del residence di Roccamare, dove sta passando un periodo di ferie, la morte a Gerusalemme del volontario romano Angelo Frammartino. (AGI) -
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