da
http://web.nientescuse.it/nientescuse/index.html * Niente scuse.
* Mettiamo fine alla povertà.
Niente scuse. Mettiamo fine alla poverta'. Foto di Roberto Marino - da www.peacelink.it
* :: Oltre un miliardo di persone condannate alla poverta' estrema.
* :: 104 milioni di bambini non possono andare a scuola.
* :: 860 milioni di adulti non sanno ne' leggere ne' scrivere.
* :: La fame e' una realta' quotidiana per 852 milioni di persone.
* :: 1.400 milioni di persone non hanno un lavoro dignitoso.
* :: Altrettante non hanno accesso all'acqua potabile.
* :: L'Aids ha gia' contagiato 40 milioni di persone.
La poverta' e' la piu' grande violazione dei diritti umani
Obiettivi e strumenti
Gli obiettivi della Coalizione italiana contro la Povertà
Consapevoli delle differenze e delle diverse esperienze, vogliamo agire insieme per chiedere al governo e al parlamento italiano di:
1) Mantenere gli impegni assunti per sradicare la povertà e raggiungere almeno gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, con politiche e misure sostenibili, trasparenti e partecipate, garantendo l'effettiva e reale partecipazione della società civile italiana nel processo preparatorio della riunione annuale del G 8 e del vertice dei Capi di Stato delle Nazioni Unite (settembre 2005) e assicurare che le partnership per lo sviluppo che si sviluppano con il settore privato, avvengano nel rispetto dei diritti umani e dei principi dello sviluppo sostenibile
2) Promuovere un commercio più equo, eliminando i sussidi alle esportazioni agricole, assicurando ai produttori dei paesi più poveri l'accesso ai nostri mercati, condividendo i frutti della conoscenza globale, promuovendo l'occupazione, i diritti fondamentali dei lavoratori, la difesa dell'ambiente e il trasferimento delle tecnologie sostenibili ai paesi poveri
3) Cancellare senza ulteriori inganni il debito estero dei paesi più poveri, applicando per intero la legge 209 del 2000, e rivedere il sistema di concessione dei crediti che genera processi insostenibili di indebitamento
4) Aumentare fino allo 0,7% del PIL le risorse destinate alla cooperazione internazionale, al netto delle operazioni di cancellazione del debito, fissando una data precisa e un piano pluriennale rapido, chiaro ed efficace, e senza imporre ai paesi beneficiari di comprare il "made in Italy"
5) Ritirare le nostre Forze armate da tutte le missioni militari realizzate in violazione dell'articolo 11 della nostra Costituzione e della Carta dell'Onu, ridurre le spese militari, promuovere il disarmo e la riconversione dell'industria bellica, e controllare il commercio delle armi, utilizzando le relative risorse economiche nella lotta alla miseria e al perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio
6) Definire, insieme alla società civile e agli Enti Locali, una nuova legge per una nuova politica italiana di cooperazione allo sviluppo efficace, partecipata e coerente con gli obiettivi di sviluppo sostenibile democratico
7) Agire in Europa e in tutte le sedi internazionali (Onu, Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale, Organizzazione Mondiale del Commercio, G8, etc.) per restituire alle Nazioni Unite la responsabilità, i poteri e le risorse necessari per intervenire adeguatamente sui problemi dell'ambiente, dell'economia mondiale (finanza, commercio, debito estero, beni pubblici globali, ecc.), e dell'occupazione, per dare voce ai popoli del Sud e per promuovere regole e istituzioni internazionali più giuste e democratiche
8) Promuovere una corretta e ampia informazione pubblica sugli obiettivi del Millennio e sulle politiche di lotta alla povertà, attivando in particolare le risorse, gli spazi e le competenze del servizio pubblico radiotelevisivo
L'appello della Coalizione Italiana Contro la Poverta'
Appello all'azione contro la povertà
All'inizio del ventunesimo secolo più di un miliardo di persone sono ancora condannate alla povertà estrema. Centoquattro milioni di bambini non possono andare a scuola. Ottocentosessanta milioni di adulti (la maggior parte donne) non sanno leggere né scrivere. La fame è una realtà quotidiana per 852 milioni di persone. Un miliardo e 400 milioni di persone non hanno un lavoro dignitoso. Altrettante non hanno accesso all'acqua potabile. In alcune parti del mondo, la morte delle donne al momento del parto e quella di bambini nei loro primi anni di vita è ancora un dramma quotidiano per la mancanza di servizi sanitari di base. Alle guerre e alle emergenze provocate dalle calamità naturali, come quella dell'oceano indiano, si somma l'emergenza dell'Aids, che ha già contagiato quaranta milioni di persone. La povertà è la più grande violazione dei diritti umani. La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani riconosce a tutti il diritto ad un tenore di vita dignitoso: e quindi il diritto di avere cibo, vestiario, cure mediche, un'abitazione, un'istruzione, un lavoro. Questi diritti sono oggi negati a un terzo dell'umanità e minacciati anche all'interno dei paesi più ricchi, mentre nel mondo si spendono ogni anno quasi mille miliardi di dollari per guerre e armamenti.
Gli impegni assunti solennemente dai governi del mondo con la Dichiarazione del Millennio per combattere la povertà e promuovere lo sviluppo sostenibile, i diritti umani e la pace, sono solo il primo passo. Eppure, dopo cinque anni non sono ancora stati rispettati. Troppo spesso i governi ignorano i veri bisogni dei cittadini. L'aiuto allo sviluppo dei paesi ricchi è inadeguato sia in termini di quantità che di qualità. Le promesse di cancellazione del debito non si sono ancora concretizzate, né sono stati rivisti i meccanismi ingiusti del commercio.
Il Governo italiano, nonostante i reiterati impegni presi in sede internazionale e nell'Unione Europea, ha continuato a ridurre le già misere risorse dedicate alla cooperazione internazionale, alla lotta alla povertà e all'Aids, al punto che oggi l'Italia è all'ultimo posto nella classifica dei paesi donatori in Europa. Tra tagli e inefficienze, la cooperazione italiana allo sviluppo langue da tempo in uno stato disastroso mentre Governo e Parlamento continuano ad aumentare le spese militari, inutili e dannose. Tutto questo è intollerabile. Nel 2005 i capi dei governi di tutto il mondo saranno chiamati a rendere conto dei rispetttivi passi avanti in un nuovo vertice delle Nazioni Unite. Intanto centinaia di gruppi, sindacati e organizzazioni della società civile di tutto il mondo stanno unendo i loro sforzi per costringere i rispettivi governi a cambiare politica, sradicare la povertà e realizzare almeno gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio.
In questo modo è nata una nuova alleanza mondiale di organizzazioni del Nord e del Sud del mondo che ha lanciato un "Appello all'azione contro la poverta'". Il Segretario Generale dell'Onu ha avviato la campagna "No excuse 2015". Il 2005 può essere l'anno del cambiamento e anche noi vogliamo dare il nostro contributo!
Per questo, consapevoli delle differenze e delle diverse esperienze, vogliamo agire insieme per chiedere al Governo e al Parlamento italiano di:
1. mantenere gli impegni assunti per sradicare la poverta' e raggiungere almeno gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, con politiche e misure sostenibili, trasparenti e partecipate, garantendo l'effettiva e reale partecipazione della societa' civile italiana nel processo preparatorio della riunione annuale del G 8 e del vertice dei Capi di Stato delle Nazioni Unite (settembre 2005) e assicurare che le partnership per lo sviluppo che si sviluppano con il settore privato, avvengano nel rispetto dei diritti umani e dei principi dello sviluppo sostenibile;
2. promuovere un commercio piu' equo, eliminando i sussidi alle esportazioni agricole, assicurando ai produttori dei paesi piu' poveri l'accesso ai nostri mercati, condividendo i frutti della conoscenza globale, promuovendo l'occupazione, i diritti fondamentali dei lavoratori, la difesa dell'ambiente e il trasferimento delle tecnologie sostenibili ai paesi poveri;
3. cancellare senza ulteriori inganni il debito estero dei paesi piu' poveri, applicando per intero la legge 209 del 2000, e rivedere il sistema di concessione dei crediti che genera processi insostenibili di indebitamento;
4. aumentare fino allo 0,7% del PIL le risorse destinate alla cooperazione internazionale, al netto delle operazioni di cancellazione del debito, fissando una data precisa e un piano pluriennale rapido, chiaro ed efficace, e senza imporre ai paesi beneficiari di comprare il "made in Italy";
5. ritirare le nostre Forze armate da tutte le missioni militari realizzate in violazione dell'articolo 11 della nostra Costituzione e della Carta dell'Onu, ridurre le spese militari, promuovere il disarmo e la riconversione dell'industria bellica, e controllare il commercio delle armi, utilizzando le relative risorse economiche nella lotta alla miseria e al perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio;
6. definire, insieme alla societa' civile e agli Enti Locali, una nuova legge per una nuova politica italiana di cooperazione allo sviluppo efficace, partecipata e coerente con gli obiettivi di sviluppo sostenibile democratico;
7. agire in Europa e in tutte le sedi internazionali (Onu, Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale, Organizzazione Mondiale del Commercio, G8, etc.) per restituire alle Nazioni Unite la responsabilita', i poteri e le risorse necessari per intervenire adeguatamente sui problemi dell'ambiente, dell'economia mondiale (finanza, commercio, debito estero, beni pubblici globali,...), e dell'occupazione, per dare voce ai popoli del Sud e per promuovere regole e istituzioni internazionali piu' giuste e democratiche;
8. promuovere una corretta e ampia informazione pubblica sugli obiettivi del Millennio e sulle politiche di lotta alla poverta', attivando in particolare le risorse, gli spazi e le competenze del servizio pubblico radiotelevisivo.
Come cittadini e organizzazioni che confidano nella democrazia, nella giustizia e nella pace, ci impegniamo a:
* aderire all'Appello mondiale all'azione contro la poverta' e contribuire al successo della mobilitazione globale in programma nel 2005, in particolare in occasione della riunione del G8 (luglio) e del Vertice delle Nazioni Unite (settembre);
* collaborare con la "Campagna del Millennio No excuse 2015" per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio;
* organizzare la piu' ampia mobilitazione dei cittadini, delle organizzazioni della societa' civile e degli Enti Locali per ottenere dal Governo italiano il rispetto degli impegni presi a favore degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio;
* promuovere una sempre piu' vasta consapevolezza dell'opinione pubblica sull'urgenza di un'azione comune efficace per sradicare la miseria e per garantire il rispetto dei fondamentali diritti umani (al cibo, alla salute, all'istruzione, al lavoro dignitoso, alla casa, all'ambiente...);
* sollecitare l'impegno permanente degli Enti Locali e delle Regioni contro la poverta' e l'esclusione sociale con azioni concrete sul territorio e a livello internazionale, anche istituendo un apposito capitolo di bilancio per la cooperazione allo sviluppo;
* accrescere le relazioni e gli scambi tra le comunita' del nostro paese e quelle dei paesi impoveriti intensificando i progetti di cooperazione decentrata e di solidarieta' internazionale.
Siamo giunti ad un punto cruciale della nostra storia. Sradicare la poverta' e' possibile. Raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio non e' un optional, e' il minimo che si possa e si debba fare. Per la prima volta abbiamo le risorse e le conoscenze per poter migliorare le condizioni di vita di tanta gente oggi disperata. Se non le usiamo nel modo e nel tempo giusto non potremo sfuggire alle nostre responsabilita'. Facciamolo insieme. Facciamolo subito.
Aderisci all'appello
Indossa la white band
Roma , 2 marzo 2005
Allegati:
Appello all'azione contro la poverta' (156 Kb - Formato pdf)
Fascicolo impaginato dell'appello lanciato dalla coalizione globale contro la Poverta'.
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Nientescuse
I promotori della Coalizione Italiana Contro la Poverta'
Elenco delle organizzazioni che promuovono la campagna "Niente Scuse. Mettiamo al bando la poverta'".
Sito realizzato in PhPeace 2.2.0 RC14 da Off.ed comunicazione - Milano
Chi c'e' dietro la Coalizione Italiana contro la Poverta'
Associazioni, reti di coordinamento, movimenti per la pace, Ong, sindacati e societa' civile
I promotori della Coalizione Italiana Contro la Poverta'
Elenco delle organizzazioni che promuovono la campagna "Niente Scuse. Mettiamo al bando la poverta'".
Aderisci anche tu!
Acli
Action Aid
Agesci
Aifo
Amici dei popoli
Associazione Ong Italiane
Campagna "No excuse 2015"
CBM Italia, Missioni Cristiane per i Ciechi nel Mondo
Cestas
Cesvi
CGIL
Cipsi
CISL
Cilap Eapn Italia
Cisv
Cittadinanza Attiva
Civitas
Consiglio nazionale sulla disabilità - CND
Coopi
Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani
Disabled Peoples' International Italia (DPI-Italia)
Federazione italiana per il superamento dell'handicap - F.I.S.H.
Federazione regionale campana delle associazioni
degli handicappati e delle loro famiglie - FEDERHAND - ONLUS
Fivol
Fondazione Banca Etica
Forum del Terzo Settore
ICS - Consorzio Italiano di Solidarietà
La Gabbianella - Coordinamento per il Sostegno a distanza
Intervita Onlus
Istituto di Cooperazione Internazionale Progetto Sud
Legambiente
LVIA - Focsiv
Mani Tese
Masci
Medici con l'Africa Cuamm
Mlal
Movimondo
PeaceWaves Onlus
Retedonnesenzadominio
Sdebitarsi
Segreteria Provinciale del Sindacato FILCA-CISL di Bergamo
Social Watch Italia
Tavola della Pace
Tavola della Riconciliazione e Pace di Benevento
Telefono Azzurro
Terre des Hommes Italia
Transnational Organisation for Development, Employment, Social and Youth (T.O.D.E.S.Y.)
Ucodep
UIL
Unicef Italia
Unimondo
Vides Internazionale
Vis
Volontari nel mondo- Focsiv
WWF
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Appello all'azione contro la povertà
Sito realizzato in PhPeace 2.2.0 RC14 da Off.ed comunicazione - Milano
a dimensione globale della campagna
Cos'è la Global Call to Action against Poverty
La Globall Call to Action against Poverty (www.whiteband.org), di cui la Coalizione Italiana è uno dei membri nazionali, è una rete mondiale di organizzazioni che si rivolge innanzitutto ai capi politici di tutti i Paesi del mondo affinché mantengano le promesse fatte, e si impegna ad intraprendere un'azione decisiva contro la povertà nel 2005.
Non si tratta di un'istituzione formale, ma dell'alleanza di centinaia di realtà di vario genere, dai sindacati ai gruppi religiosi, alle associazioni ambientaliste, alle organizzazioni studentesche, religiose e di quartiere.
Noi chiediamo un cambiamento risolutivo nelle politiche nazionali e internazionali per eliminare la povertà, e per raggiungere e superare gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio.
Chiediamo:
- Giustizia nel commercio
- Cancellazione del debito
- Un aumento considerevole della quantita' e della qualita' degli aiuti
- Sforzi da parte delle nazioni per eliminare la poverta', per raggiungere, sviluppare e completare gli Obiettivi del Millennio attraverso una politica democratica, trasparente e accessibile ai cittadini.
Mobilitazione 2005
Nel 1995, durante le conferenze centrali dell'ONU, i capi politici furono concordi nella possibilità di eliminare la povertà e raggiungere le pari opportunità in tutto il mondo nel prossimo futuro. Non solo furono d'accordo nel ritenere queste cose possibili, ma anche nel considerarle un imperativo etico, economico e politico per la sicurezza e la pace del mondo.
Cinque anni fa, in occasione del Millennium Summit, molti leader mondiali si fecero nuovamente sostenitori di questo obiettivo, sottoscrivendo una dichiarazione che fissava gli obiettivi per ridurre la poverta', garantire l'istruzione alle bambine e ai bambini di tutto il mondo, migliorare il sistema sanitario, arrestare e fermare la diffusione dell'AIDS entro il 2015.
Ben poco è stato finora raggiunto.
I governi hanno messo a disposizione pochissime risorse e attivato in favore dei poveri cambiamenti politici ancora più insignificanti.
In confronto agli attuali parametri di progresso, occorrerebbero più di 100 anni - non dieci - perché molti Paesi raggiungano i suddetti obiettivi di accordo internazionale.
Per eliminare la poverta', la gente ha bisogno di lavorare, coltivare la terra, pescare; vendere cio' che produce; e non essere ostacolata dalle pratiche illecite dell'usura.
Aumentare gli aiuti e' un dovere - ma questi devono realmente raggiungere chi ne ha bisogno. È necessario cancellare il debito dei Paesi poveri e liberarli da leggi di mercato sbagliate e svantaggiose.
Le politiche nazionali e locali devono essere regolate dagli stessi cittadini; rappresentate dai governi; sostenute, e non ostruite dai sistemi internazionali.
Sono queste le idee semplici condivise da tutti quanti noi che ci impegniamo affinche' i nostri governi portino a compimento gli obiettivi stabiliti.
Se in ogni parte del mondo tutti coloro che auspicano un intervento decisivo dei capi politici per porre fine alla poverta' si mobilitano insieme e contemporaneamente, i leader mondiali dovranno agire.
Quest'anno migliaia di persone e organizzazioni lavoreranno insieme nelle giornate della 'White Band' - contiamo anche sulla tua partecipazione.
UNISCITI A NOI CONTRO LA POVERTÀ - INDOSSA UNA FASCIA BIANCA - DAI IL TUO CONTRIBUTO! PASSAPAROLA!
Centinaia di organizzazioni sostengono la Mobilitazione Globale contro la Poverta', tra le quali:
Action Aid International - African CSO Network on Water (ANEW) - AFRODAD - Agency Coordinating Body for Afghan Relief, Afghanistan - Alianza Social Continental - All Africa Council of Churches - Alliance bringing together the International Confederation of Free Trade Unions, the 10 Global Union Federations and TUAC-OECD - ALOP - ANCEFA - ANND -APVVU / NAPM, India - Agir Ici - Asia Forum for Human Rights & Development - Asia Pacific Network on Food Sovereignty (APNFS), Philippines - AWEPON - AWID - AWN - BRAC -Broederlijk Delen - CAFOD - Cambodian Human Rights and Development Association (ADHOC) - Campaign for Popular Education, Bangladesh - Caritas Internationalis - CCFD - Centre for Social Development, Cambodia - Canadian Council for International Co-operation - Centre for World Solidarity (CWS) - CIDSE - CIVICUS: World Alliance for Citizen Participation - CFDT - COMGAD - Comic Relief - CONCORD - CONGO - Coordination SUD - Canadian Council for International Co-opertation - Cordaid - CRID - CSACEFA - DATA - Development and Peace - Education International - Entraide et Fraternite - Fastenopfer -Feminist Dalit Organization (FEDO) - Global Campaign for Education - Global Movement for Children - IBASE - ICAE - ICSW - INESC- Integrated Rural Development Foundation (IRDF) - InterAction - Japan International Volunteer Centre (JVC) -Koordinierungsstelle -LEGAMBIENTE - LUMANTI - Manos Unidas - MICAH Challenge - MWENGO - NANGOF -National Campaign on Dalit Human Rights - National Conference of Dalit Organizations (NACDOR) - NCDHR - NGO Federation of Nepal - NOVIB - One World Africa -One World South Asia - Oxfam International - People's Health Movement- PIDHDD - Plan International - 2005: plus d'excuses! - PovertyAction Network Ethiopia Steering Committee - PSI Brazil - Public Services International - REPEM- SAAPE, Nepal - SAMARTHAN - Samay Weekly - Sanayee Development Foundation, Afghanistan - SANGOCO - SANSAD - Santi Sena, Cambodia - SAPPK, Pakistan - Secours Catholique - Social Watch - South Asia Watch on Trade, Economics & Environment- South Asia Partnership Pakistan (SAP-PKLahore) - STAR KAMPUCHIA, Cambodia -TANGO - MICAH Challenge - Tavola della Pace -Transparency International - Trocaire - UN Millennium Campaign - Urban Sector Group, Cambodia - Volontari nel mondo - FOCSIV - WEDO - World Vision International - Yayasan Bina Usaha Lingkungan/GEF - SGP - Yes Country Network Nepal, Youth Initiative - Zambia Trade Network - Zimbabwe Coalition on Debt and Development (ZIMCODD)
Sito realizzato in PhPeace 2.2.0 RC14 da Off.ed comunicazione - Milano
Gli obiettivi del millennio: otto impegni di sviluppo
Logo Millennium Campaign Nel settembre del 2000, durante il Vertice del Millennio presso le Nazioni Unite, 189 capi di Stato e di Governo si sono impegnati a raggiungere ", entro il 2015, gli "otto obiettivi di sviluppo: eliminare la poverta' estrema e la fame, garantire a tutti i bambini e le bambine l'istruzione primaria, eliminare le disparita' fra i sessi, ridurre di 2/3 la mortalita' infantile e la mortalita' materna, combattere l'hiv/aids, la malaria e le altre malattie, combattere il degrado ambientale, assicurare a tutti l'accesso all'educazione, alle cure sanitarie e all'acqua.
Gli obiettivi sono realizzabili tecnicamente ed economicamente e mettono in luce cio' che manca per eliminare la poverta' e le disuguaglianze: la volonta' politica, la capacita' di mettere tali azioni al centro delle agende politiche e delle priorita' locali, nazionali e internazionali.
Per realizzarli e' necessario attuare un modello di sviluppo che renda protagonista la persona. Fondamentale e' il ruolo di pressione che la societa' civile puo' e deve esercitare sui leader politici dei Paesi ricchi e dei Paesi poveri affinche' vengano rispettati gli impegni assunti.
Tutti i cittadini del mondo dovrebbero far sentire la propria voce schierandosi apertamente a favore di un mondo piu' giusto.
Per fare in modo che questi obiettivi siano raggiunti entro il 2015 e che le promesse vengano rispettate nasce la Campagna delle Nazioni Unite "No excuse 2015".
Visita il sito:
http://www.millenniumcampaign.it/"La nostra generazione puo' eliminare la poverta'.
Non possiamo perdere questa opportunita'"
Eveline Herfkens,
Campagna "No Excuse 2015" sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio