AgnesolaGoth46

"Non c'è nulla da dire: c'è solo da essere, c'è solo da vivere." Piero Manzoni,1960

venerdì, maggio 19, 2006

" Un Angelo di nome Morea.."

Comunicato ricevuto ed inoltrato. Con preghiera di cortese diffusione. Grazie!

Cultura per la Vita* Tematica : Sociale, Solidarietà, Pace, Diritti

( Dedicata ) in Memoria del Clochard Eroe " Natale Morea " di Massafrà (Taranto)
Premiato dal presidente della repubblica Ciampi
Medaglia d'oro al Merito civile.

" Un Angelo di nome Morea.."


(Nella foto Natale Morea in 'ospedale dopo l'aggressione, che riceve la visita dalle ragazze che aveva difeso)

Nel dicembre 2003, a Roma, salvo' due ragazze da un tentativo di violenza.
Il gruppo di aggressori sfogo' la propria rabbia su di lui e lo ridusse in fin di vita.
Morea e' morto ieri per le conseguenze di quel pestaggio, oggi 18 Maggio 2006 e' stato celebrato il suo funerale.


(Testo e Musica del 18 Maggio 2006 di Agnese Ginocchio, cantautrice per la Pace.
www.agneseginocchio.it Deposito SIAE )

(Stile: blues - soul - gospel )

1) E' proprio vero che gli Angeli ci guardano.. e poi vanno via (1)..

Sono in quegli uomini sconosciuti che incontriamo lungo la via..

Uno di loro era senza casa e senza un lavoro

dileggiato per la sua diversità...era fuggito

dimenticato dagli affetti, colpa dei falsi pregiudizi

di un mondo assurdo e senza senso

chiuso egoista e senza cuore...oh.. Rit.




Rit: Ma Tu che ora sei andato (2) via..

(*)Solo Tu (quì) senzatetto e fra i tormenti.

Ora sei LIBERO per sempre!

Ora sei un Eroe (Mito), sei un vero Angelo!



2) Tre anni fa per strada un Angelo di nome Morea..

vestito da barbone vagava.. lungo la via..e forse già volava...

E si imbattè in un aggressione con due, due balordi

Morea s'avvicinò per difendere delle ragazze.

Voleva offrire le sue ' Ali' (3), quel che lui non aveva mai avuto...

" E' proprio vero che nella vita

i ' vinti' sono veri uomini....(sono veri Angeli)! " Rit. (segue poi finale Rit. )


Finale Rit: Ma Tu che ora sei andato (2) via..

(*)Ora, ora hai una CASA vera...

Ora sei LIBERO per sempre!

Ora sei un Eroe (Mito), sei un vero Angelo!


Note
1: Volano...nel senso che le persone più belle dentro, sono sempre i primi ad andarsene via da questo mondo e volare via...
2: Sei volato nell'al di là ...
3: Le Ali rappresentano le mani, la solidarietà, l' aiuto, l' amicizia, lo scambio, l'Amore, la Pace..Tutto quello che Morea avrebbe voluto ricevere da chi l' ha scacciato, rifiutato, solo perchè lui era un diverso. Invece era un grande Uomo, un Eroe .Tutto il Bello che aveva dentro l'ha donato in quel gesto estremo e solidale di aiuto , di difesa alle ragazze, anche se per lui quel gesto, gli è costato molto caro. Ma Lui non era fatto per vivere in questo misero stato di precarietà, in questo triste mondo. Lui doveva andare oltre, trasformare la sua vita in Amore, in quello che ora è , un Mito, un Eroe...Ora è un Angelo che vivrà per sempre e volerà sulle ali del mondo...accanto a noi, ci accompegnerà nel cammino travagliato di questa vita. Grazie Natale Morea per il tuo gesto altruista, solidale e di Eroe !

di: " Agnese Ginocchio-cantautrice per la Pace www.agneseginocchio.it (Copyright) Caserta 18 Maggio 2006 A.M."


Vedi testo canzone di Agnese correlata all’argomento: “Angeli di Strada “ .Collegarsi al link: http://www.agneseginocchio.it/

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Info dalle notizie dei giornali

dalle notizie di Google news -Roma: messaggio di Napolitano per morte Morea, senzatetto eroe

ROMA - "Partecipo commosso al dolore della famiglia, della comunita' di Massafra e di quanti in ogni parte d'Italia ricordano con gratitudine ed emozione Natale Morea, medaglia d'oro al Merito civile". Con un messaggio di cordoglio inviato alla famiglia, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricordato il senzatetto, gay e travestito, che a dicembre 2003, a Roma, salvo' due ragazze da un tentativo di violenza. Il gruppo di aggressori sfogo' la propria rabbia su di lui e lo ridusse in fin di vita. Morea e' morto ieri per le conseguenze di quel pestaggio, oggi e' stato celebrato il suo funerale. "Del nobile gesto di generosita' umana e di impegno civile - continua il Capo dello stato - che Natale Morea ha pagato con il sacrificio della vita dopo mesi di coma e di sofferenze, la comunita' nazionale gli resta riconoscente". Dopo l'aggressione, il sindaco di Roma Veltroni gli trovo' un alloggio. (Agr)


leggi anche " E' morto il clochard eroe"
Napolitano: L'Italia non dimenticherà












Tre anni fa salvò cinque ventenni dall'aggressione di due balordi
Ciampi l'aveva insignito della medaglia d'oro al valor civile
E' morto il clochard eroe
Napolitano: "L'Italia non dimenticherà"


Gennaio 2004: Morea riceve la visita delle ragazze salvate

TARANTO - Forse è vero ciò che disse Walter Veltroni, il sindaco di Roma: "Sono i vinti della vita ad essere i più disponibili a soccorrere chi ha bisogno di aiuto". Natale Morea era uno di loro, senza casa e senza lavoro, dileggiato per la sua omosessualità e dimenticato dagli affetti. Si è allontananto dalla vita senza far rumore, con al petto la medaglia d'oro al valor civile appuntata dall'ex presidente della Repubblica Ciampi. Alla famiglia è arrivata una lettera del neo presidente Giorgio Napolitano che lo ricorda agli italiani come "eroe senza casa"

Tre anni fa, in un'alba di metà dicembre, Natale Morea aveva salvato dall'aggressione di una coppia di balordi, cinque ragazze appena uscite dalla discoteca in via Ostiense a Roma. Aveva pagato quel suo gesto da eroe con mesi di ospedale e ferite alle testa che non l'hanno mai abbandonato. Fino a ieri, fino a che il suo cuore stanco, sopravvissuto a sessant'anni di stenti e solitudine, non l'ha lasciato per sempre.

"E' morto il gay clochard", ha annunciato Franco Grillini, deputato Ds e presidente onorario dell'Arci gay, malcelando un pizzico d'orgoglio: questa volta l'eroe è un omosessuale, il migliore riscatto contro i peggiori pregiudizi. "Natale era fuggito dalla sua città natale in Puglia per cercare a Roma una città più ospitale e tollerante": contro i tormenti di una vita, ha trovato una medaglia d'oro e la gratitudine di una città intera.

"L'Italia non lo dimenticherà", ha detto il presidente Giorgio Napolitano. "Ricordo con gratitudine ed emozione Natale Morea. La figura di un eroe senza casa è scolpita nella memoria collettiva". E il sindaco di Roma ha aggiunto: "Roma deve a Natale Morea il ricordo di un atto di straordinaria generosità".

Quella notte, Natale era solo a combattere contro le spranghe di due bulli di quartiere. Volevano rapinare cinque ventenni e lui si era buttato nella mischia per salvarle. Finì all'ospedale in coma, la vista da un occhio compromessa, le funzioni cerebrali danneggiate.

Fu dimesso mesi dopo; il Comune gli offrì assistenza e una casa-famiglia ma ultimamente abitava in casa della sorella a Massafra, in provincia di Taranto, suo paese natale. Aveva gravissimi problemi di salute Natale Morea: mai si era rimesso totalmente dall'aggressione di tre anni fa. La sera scorsa la sue condizioni di salute si sono improvvisamente aggravate; il cognato l'ha portato di corsa all'ospedale ma, poco dopo il ricovero, Natale è morto.

In prigione, per quel gesto ignomibile, erano finiti due balordi di Portonaccio e Ostia, Mirko Simoni di 25 anni e Stefano Zerilli di 33. Tredici anni e sei mesi gli diedero i giudici del Tribunale ma loro, gli imputati, hanno sempre detto di essere innocenti.

In calce alla pergamena che accompagnava la medaglia d'oro al valor civile, Ciampi aveva voluto che si scrivesse: "Fulgida testimonianza di generoso altruismo che ha riscosso l'unanime ammirazione della comunità nazionale". Ci piace ricordarlo così Natale Morea: spesso atti di generosità vengono da persone diseredate, quasi che vogliono restituire alla società la solidarietà che, anche pochi, gli hanno offerto.

(18 maggio 2006)
 
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